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Brevi attimi pensati liberi

Firenze

Quando, nella penombra di quella stanza
guardo
i tuoi occhi chiusi
i tuoi seni dolci e leggeri
il tuo risveglio dolcemente
Quando posso farlo
mi sento vivo
In quel momento
il mio sangue
gioca
con le mie voglie
e
mi addormenta dolce
facendo sentire
te
dentro di me

Laggiù tra quelle luci
il tuo viso
Laggiù un modo diverso di vivere.


Le stesse cicale di quella sera
le stesse voglie di quella sera

Margherite bianche
Steli lunghi guardano il cielo
Separate e insieme
Parlano

Era
tranquilla sera d'estate
che sembra insignificante
per molti
Di quelle sere ricordate da coloro che
le hanno avute dentro.

Quando la paura mi prendera'
restero' davanti al mio specchio
e con gli occhi arrossati
e pieni di rabbia
imprechero'
ma non riusciro' a bestemmiare.

Guerra
E in questo momento bambini uccisi
E in questo momento uomini uccidono
E se questa pace
E questo sole
E questo mare
caldi e silenziosi
non sanno domare.

Incontentabile possibilità di meritare l'aldilà
fatti di consapevolezza umana
che traspare da grandi occhi percorsi
dalla incontentabile voglia di vivere

Un treno
occhi chiusi a dormire
mani incrociate a dormire
gambe accavallate
Il sole cala
e fa ombre lunghe
Una musica e nostalgia


Immagini che corrono
e si inseguono.
Alberi che vanno
foglie ferme.
In quel casolare
un camino fuma

Una allegria lontana
riporta immagini
di un tempo

Su quel tavolo
hai danzato.
Le tue forme
hanno dato vita.
La tua voglia di amare
La tua voglia di essere amata
La tua anima
La tua anima


Vorrei regalare me
Vorrei aprire una finestra
sul mio viso
Vorrei regalare una carezza
Non chiudermi la tua
voglia
di amare


Quando quella sera
mi sono addormentato
accanto a te.
Quando quella sera
ti ho accarezzato
Quella sera senza mattino


Quella palla di fuoco racconta una storia
La racconta al vecchio mare
rispettoso e silenzioso guarda e sorride.
Quella palla di fuoco striscia
le onde si perdono alle mie spalle.
Quella palla di fuoco guarda
in silenzio bisbiglia
Questo mare la accoglie
nel suo seno


Volti sereni rotondi e luminosi
lungo quella scia
lascia dietro di se'
pensieri
parole
e stupide promesse.
Volti sereni
pieni di umanita' trascurata
Quando quegli occhi
mi dissero che attraverso una donna
si intravede
la voglia di vivere
sorrisi.


Lentamente
non volendo disturbare
scende nel suo seno
A poco a poco beve
si scolora
Beve, scompare
Lentamente mi dice
addio
senza umana violenza.


Laggiù scompaiono
e pare che vadano.
Laggiù
senza dire parole umane,
senza che queste acque
possano turbarle,
vanno
lentamente
scomparendo


Davanti a me un'aiuola di margherite.
La' lontano Capo Zafferano e Porticello illuminato.
Non vedo stelle.
Il mare ondeggia, quasi lamentandosi.
Un treno passa.
In lontananza cicale continuano a farsi sentire instancabili.
Tutto sembra in pace
Qui davanti a me il mare borbotta
Quell'uccello
ha sentito un rumore
E’ stato costretto a volare


Tra il silenzio del mare
e una vedetta che vigila
c'e' uno spazio.
C'e' un mare
non quel mare
non e' lo stesso sguardo
non lo stesso intenso sentirsi
insieme.


La stessa voglia
anzi piu' voglia.


Nel silenzio di questa notte
un treno sta correndo alle mie spalle


Due occhi profondi
e quel mare
Due seni
e quel mare
Due cosce
e quel mare
E fare l'amore
e quel mare


Tra le note di una nenia
tra le mani un viso
Due occhi
Un vento caldo dietro le spalle
Una musica dentro le foglie
e aspettato un dolche sorriso
e una lacrima


Se la voglia di averti
supera di gran lunga la voglia di avermi
è il momento di aspettarti


La vita e' sogno
e la relta' e' fuori di me.
La vita e' sogno quando mi sveglio e piango.
La mia vita e' un brutto sogno


Quando la morte si presentera'
le chiedero' ancora un attimo.
Un attimo per pensarti,
un attimo per dirti addio.
Quando la morte mi dira' " VIENI",
io vorro' un attimo per guardarmi dentro.
E dentro vedro' vuoti e pieni;
vedro' una vita trascorsa verso una fine non voluta.
Perlero' con lei e le chiedero':
"- Ho avuto cio' che meritavo ? "
Mi dira' "- Si' -"
Sicuramente ho avuto anche pugni e calci,
ho avuto briciole, ho avuto tanto.
Ho avuto....
Non sapro' cosa ho avuto, cosa avrei voluto avere.
Quando la morte sara' li' davanti a me,
io saro' ancora una volta solo,
gemero'
e forse saro' finalmente felice di lasciare un mondo
che da me ha preso tutto quanto ha voluto.
Quando la morte sara' li', le chieder di farmi venire un attimo da te
per poterti fare l'ultima carezza.
Quella carezza che io non ho.
La mia mano tremera',
la mia voce tremera',
una lacrima e uno sguardo pieno di rabbia e rassegnazione.
E finalmente sara' pace per tutti voi.
Nel frattempo mi giro attorno
e non riesco a vedere neanche la mia ombra.

C'e' una luna che parla col mare.
C'e' il sole rosso e caldo.
C'e' amore e voglia di una vita viva e intensa.

Monte Cuccio brucia
quegli alberi
quegli uomini
quei fumi
E il lento fumo che rimane nell’aria
silente testimone
della stupidaggine umana


Fiamme alte e robuste
bagliori di fuoco
grande umana pazzia


Quell'attesa solo per pochi sguardi
duri e dolci
La delicatezza di attimi
voluti e cercati.

Ciao
Ti penso
Ti vorrei
Mi hai detto che oggi non ti e' piaciuto
Ti ho desiderato
Ti ho avuta
Ti ho sentita
Ti ho gustato
Mi hai gustato
Piu' di cosi' !


Ho buttato un pezzo di me.
Il brandello di me capace di volere vivere, di volere dare.
Si e' bruciato e grida vendetta.
Quale dio si puo' pregare per avere Pace ?
Pace nella mente, nel corpo.
Ho perso
E' la volta piu' importante.


Un corpo disteso al sole
gocce d'acqua brillano
e riflettono voglie.
Una musica densa di umanita'
riporta la mente a momenti
vivi.

In un angolo
un relitto di un passato
da distruggere per sempre ?

Attimi di silenzio

Attorno a me sole, mare, vuoto.
Non ho visto grandi occhi
Non ho sentito
Non ho.
Questo grande sole, questo grande mare.
Quegli occhi, quelle mani, quel cuore !
Proprio perche' non ci sei, sto misurandomi.
Questo sole caldo
ad una estate;
ad una vita.
Un sole caldo e rosso.
Che voglia di te!
Che voglia di una carezza fatta di piccole cose!
Quando saro' grande come vedro' questo mio essere umano ?!

Quegli aerei volano
Ed io qui a guardare loro che liberamente volteggiano.
Il nostro palazzo rosa.
E campane che suonano a festa

Ho avuto paura
una paura che sale e afferra.
Ho avuto paura
dell'automobile,
della gente,
delle cose che mi girano attorno.
Stanco e con tanta voglia di essere.
Stanco e imprecante.

In me sta calando un velo di tristezza
potro' sorridere
se ci saro'
solo fra moltissimo tempo.
Sara' un sorriso da ebete.

Qualora, vivendo attorno a me
non posso bere alle fonti piu' buone;
non potro' vivere
che aspettando qualcuno

L'ultima cosa da fare è morire
Non importa come.

Ho deciso di incorniciare gli altri.
Ad ognuno una cornice. Larga, stretta, di legno, d'oro, d'argento, di bronzo, d'acqua, di sole, di buio, di cimitero.
Le cornici di cimitero a coloro che hanno ormai concluso di vivere nel mio vivere.
Ma tutti dentro l'arca.
Tutti salvi.

In cielo due rondini si rincorrono,
i colori del crepuscolo danno voglia di pace.
Il vociare di giovani vivi
mi costringe a pensare.
Non ho pace
e mai ne avrò.
La realtà e' fuori di me.
La vita e' sogno quando mi sveglio e piango.


Quel Dio che vuole essere
deve essere per me.
Quell'uccello che vola in cielo
Quel cielo blu e a volte grigio
Voglio guardare tutto da qui.
E nell' ebbrezza del vuoto
voglio andare verso di te
e guardarti dentro.
Nel colore del tuo essere
e' la mia vita

Sabbia a grani
e il sole li accarezza

Una goccia di pietra
che il sole bacia

Barricati al di fuori:
quando il mondo si chiude per dire di no'


Per non potere amare
bisogna morire

Senza una voglia di uscire
non e' voglia di vivere

Ombre che disegnano
netti i contorni
lasciando di loro un ricordo

Quelle case rosse
accarezzate da ombre e luci
dure

Un mare che nasce
accanto alla sera di cui è figlia

E uccelli che vibrano
e vibrano giocando con l’aria

Nuvole vaghe e
improponibili
come donna viva

Laggiù quella croce blu
mi parla
di quando ero bimbo
di quando...........

La voglia di averti
supera
di gran lunga
la voglia di avermi
è il momento di aspettarti

Vorrei arrivare ad abbracciare la bellezza della vita e l’ironia della morte
e non l’ironia della vita e la bellezza della morte

La vita è voglia, e' speranza, e' potenza.
Le cose difficili, belle, forse un po' egoiste, sono solo per chi ha voglia di rischiare fino in fondo.
Vivere e' un periodo breve e va vissuto, con tutto, interamente
....devo tornare da dove sono venuto!
Sono venuto dal nulla !

Ho avuto....
Non sapro' cosa ho avuto, cosa avrei voluto avere.
Quando la morte sara' li' davanti a me,
io saro' ancora una volta solo,
gemero'
e forse saro' finalmente felice di lasciare un mondo
che da me ha preso tutto quanto ha voluto.
Quando la morte sara' li',
le chiederò di farmi venire un attimo da te
per poterti fare l'ultima carezza.
La mia mano tremera',
la mia voce tremera',
una lacrima e uno sguardo pieno di rabbia e rassegnazione.
E finalmente sara' pace per tutti.
Nel frattempo mi giro attorno e
non riesco a vedere neanche la mia ombra.

Brevi attimi pensati liberi

Per non potere amare
bisogna morire

Ombre che disegnano
netti i contorni
lasciando di loro un ricordo

Un mare che nasce
accanto alla sera di cui à figlia

E uccelli che vibrano
e vibrano giocando con l’aria

Nuvole vaghe e
improponibili
come donna viva

Tra le note di questo mare,
il vociare della gente,
un treno dipinto che passa,
le note di una musica quasi evanescente.
Rimangono due occhi,
un seno,
due gambe
e
un’anima
un po’ allegra, un po’ triste, un po’ giocosa, un po’ così.
Un anima e un corpo che voglio né dimenticare né cancellare.

Laggiù
fichidindia e canne
trattengono la collina bagnata
che farebbe l’amore col mare

Sguardi, parole
e qualche carezza.
Un po’ di madagascar
Un po’ di tutto quanto può essere dato
senza turbare molto di più.


E poi qualche parola che rompe un silenzio fermo.
E una donna coperta e con mani fredde
e una fronte accarezzata da labbra
e non febbricitante.
Un grano di vita buona dovunque e sempre, ripetibile.

Quell’isola lontana e il mare che infrange minaccioso ma distante.
Il cielo nuvoloso, la strada, lo sguardo perso al di là delle stelle.
Quel dolce profumo riesce a riportare la forza di momenti dolci e irresistibili.
Sentirselo dentro, tra le mani, nel profondo dell’anima.
Riprovare e riprovare la dolcezza di una donna tra le braccia.

Nel mare c’è acqua
non a caso
Nel cielo le nuvole
non a caso
In terra una donna
non a caso
Una donna nuvola d’acqua

Una nuvola
due nuvole
mare
monti lontani e nevosi
barche stanche e lente
si lasciano accarezzare

Quando una goccia
cade in un deserto
è mare.
Quando un deserto beve una goccia
vibra.

La vita è voglia, e' speranza, e' potenza.
Le cose difficili, belle, forse un po' egoiste
sono per chi ha voglia di rischiare fino in fondo.
Vivere e' un periodo breve e va vissuto
interamente
....devo tornare da dove sono venuto!
Sono venuto dal nulla !

Se fantasticando
potro' andare al di la' di me;
se fantasticando
potro' gustare, toccare, vedere
quello che e' attorno,
dentro
accanto a me;
se fantasticando
mi sento in vita;
fantasia voglio.
 

Ti devo bere
finchè scorri

Per non potere amare
bisogna morire

Nessuno è riuscito a “sporcare” me e te tra le braccia di ognuno.

Ho perso
quando è morto mio padre;
quando sono rimasto solo;
quando ho dovuto elemosinare affetto, datomi in abbondanza;
quando ho sofferto per il dolore di mia madre;
quando e' morta mia madre;
quando Davide e' andato in ospedale;
quando non ho trovato la compagna e l'amica di cui avevo bisogno;
quando sono nato
quando non capisco che devo perdere anche te.

Le rughe delle mie mani mi riportano alla realtà di chi vuole vivere accarezzando.


E poi qualche parola che rompe un silenzio fermo.
E una donna coperta e con mani fredde
e una fronte accarezzata da labbra
e non febbricitante.
Un grano di vita buona dovunque e sempre, ripetibile.

Per un attimo eccessivo di tenerezza che mi prende
guardo lontano e vedo nuvole rosse e pieni di incensi colorati e profumati
quasi a velare un sangue
rosso e mortale.


La mia testa tra le tue gambe
strette e barricate
odorano di te

Mi pare di aspettare stupidamente che da una nota venga fuori una canzone.


Su quell’ aereo ci sarò anch’io
ad occhi chiusi suonerò e ascolterò le note di una canzone mai ascoltata
e sempre saputa

Prego per te
prego perché tu non debba soffrire
prego per te
prego perché possa non inaridirti
prego perché quando non ce la faccio più prego
prego perché una briciola di questa vita è veramente importante

Una lacrima profonda
segna un solco vivo
Non ho lacrime e
nel frattempo trasporto a spalla un corpo ad occhi chiusi.

Il vuoto e vano rincorrere
sono noia
il silenzio della mente
produce l’impossibilità di continuare a pensarsi


Ognuno d noi non è essenzialmente proprio;
anche di chi in quel momento ne gode notevolmente.
A quel “chi” è bello darsi totalmente.



Ho visto tanti rincorrere donne che vendono
Ho visto

Sei lo sguardo della mia vita
Guardandolo lo vedo importante
Ogni volta che incrocio i tuoi occhi gioisco.
Non voglio ricordarli, voglio goderli baciandoli.
I tuoi occhi mi fanno pensare
che le loro carezze sono importanti
quanto le tue carezze



Un pendolo scandisce battiti
vorrei .. . . .
vorrei ….



Spegnendo il desiderio abbiamo fatto il torto più grande !
E lo sappiamo !


Lo specchio rimanda immagini
che ripartano
L’importanza del desiderio provato è bello !



Sperando
Sperando di trovarti
Sperando di averti
Sperando di riamarti
Sperando di abbracciarti
Sperando di accarezzarti
Sperando … prima di morire.
Lascio questa porta aperta.



Ho rivisto Agrigento di notte
Ho rivisto Morgantina
Ho rivisto Villa Capo
Ho rivisto Erice
Ho rivisto Enna, il centro della Sicilia
Ho rivisto la processione
Ho rivisto Leonforte
Ho rivisto Sperlinga
Eravamo lì e non stavamo giocando
Ascoltando Fabrizio
le emozioni nascono
e
le immagini scorrono
e
i ricordi fanno
lacrime
il senso dell’inesistenza



Perché dovrei arrendermi
Perderti è morire
Vorrei



Quel passero dondola
e
la canna gioca dolcemente con lui
Vorrei toccare un liuto
che ti faccia ascoltare
la voglia di amare che c’è in noi
Dolcemente vorrei abbracciarti
e dirti ti amo




Gli occhi come il mare
Le labbra come il sole
Le guance come il fioco
Il seno,le gambe come te




Le tue rughe dicono
ho sofferto
quando ti ho partorito
quando sei stato ammalato
quando è morto tuo padre
quando ti ho visto soffrire
quando ti vedevo lontano da me
per darti da mangiare
ho pianto per te
dicono
soffro per te che te ne vai




Sulla tua tomba o Padre
verrò a piangere
quando sarò solo
Sulle tue ceneri o Padre
Verrò a gemere
Quando sarò solo
Sulla tua cassa giacerò
Quando sarò solo . . . carne





Un cane va per la sua strada
Anch’io vado per la mia strada



Guardo la mia immagine
riflessa sul muro
dalla lampada
ti vedi grande, immenso
Quando la lampada si spegne . . .



La spiaggia sembra piovere di amori
il mare
ti afferra
ti abbraccia
ti bacia
Un uomo affoga
un bimbo piange
avendo voglia di chiudere gli occhi




Non prendere quel fucile
mettilo all’angolo
quando sarà ruggine
sarai felice
Avrai dato a lui
la ruggire che era in te

Aprire la porta
vedere che la strada non c’è più
C’è un bel fuoco
col suo tiepido ardere
ti invita
Ti avvicini
ti prende
ti avvampa
ti morde
ti fa legna da ardere



Ho avuto paura e tu non c’eri.
Ti ho cercato e tu non c’eri.
Il tuo cinismo dell’indomani
Vivere la solitudine
Vivere la paura
di non poterti sentire
per avere i tuoi pensieri e le tue emozioni



Hai accontentato tutti
i tuoi nipoti
i tuoi genitori
te stessa.
A mare no
a pranzo no
a cena no
l’amore no



Tra questi quattro muri
sorso dopo sorso
si sta consumando una fine attesa.
La nausea del mattino
la rabbia della sera
l’impotenza costante
gli occhi spalancati di notte
la paura del soliloquio
la voglia di trascinarsi.
Quando chiari saranno i segni
vorrò avere la voglia
di dire e dirti addio
a modo mio

La vita è voglia
e' speranza
e' potenza.
Le cose difficili
belle
un po' egoiste
sono solo per chi ha voglia di rischiare fino in fondo.
Vivere e' un periodo breve e va vissuto
devo tornare da dove sono venuto
sono venuto dal nulla

Se ci saro'
solo fra moltissimo tempo
Sara' un sorriso da ebete


E poi qualche parola che rompe un silenzio fermo.
E una donna coperta e con mani fredde
e una fronte accarezzata da labbra
e non febbricitante.
Un grano di vita buona dovunque e sempre, ripetibile.

Riprovare
e
riprovare la dolcezza di una donna tra le braccia.

I brani di una esistenza sono momenti.
Sembrano lettere.
Sembrano versi.
Sembrano veri.
Sembrano inventati.
Sono verosimili; esprimono uno stato d'animo.
Sono verosimili perche' vissuti.
A prima vista soliloqui.
Seguendo il sottile filo che cuce tutte le pagine, l’altro appare in tutta la sua interezza, con momenti di sublimazione, ma anche di semplice e cruda umanita' che puo' anche suscitare sdegno.
L'ultima pagina non mette la parola fine ad un brano di esistenza.
Rileggendole ruggenti,
si puo' essere tentati
di metterle al rogo,
di mettere al rogo chi le ha scritte,
di porle su un leggio e recitarle quotidianamente,
di pensare di non averle mai scritte.
Ma esse sono qui di seguito e lo resteranno ormai per sempre o fino a quando il lettore non decida di strapparle, dopo averle lette.
E a quel punto un potra' piu' farlo.

La vita è voglia, e' speranza, e' potenza.
Le cose difficili, belle, forse un po' egoiste, sono solo per chi ha voglia di rischiare fino in fondo.
Vivere e' un periodo breve e va vissuto, con tutto, interamente
....devo tornare da dove sono venuto!
Sono venuto dal nulla !

Tra le note di questo mare,
il vociare della gente,
un treno dipinto che passa,
le note di una musica quasi evanescente.
Rimangono due occhi,
un seno,
due gambe
e
un’anima
un po’ allegra, un po’ triste, un po’ giocosa, un po’ così.
Un anima e un corpo che voglio né dimenticare né cancellare.

Laggiù
fichidindia e canne
trattengono la collina bagnata
che farebbe l’amore col mare

Sguardi, parole
e qualche carezza.
Un po’ di madagascar
Un po’ di tutto quanto può essere dato
senza turbare molto di più.

E poi qualche parola che rompe un silenzio fermo.
E una donna coperta e con mani fredde
e una fronte accarezzata da labbra
e non febbricitante.
Un grano di vita buona dovunque e sempre, ripetibile.

Avrei voluto ritrovarti lì, anche al telefono.
Con una grande voglia di accarezzare un volto,
due occhi, due labbra, due seni.

Nel mare c’è acqua
non a caso
Nel cielo le nuvole
non a caso
In terra una donna
non a caso
Una donna nuvola d’acqua

Una nuvola
due nuvole
mare
monti lontani e nevosi
barche stanche e lente
si lasciano accarezzare

Quando una goccia
cade in un deserto
è mare.
Quando un deserto beve una goccia
vibra.

Nessuno è riuscito a “sporcare” me e te tra le braccia di ognuno.

Le rughe delle mie mani mi riportano alla realtà
volendo vivere accarezzando.

Fantasticare
immaginando profonde differenze colmabili


Per un attimo ossessivo di tenerezza che mi prende
guardo lontano
e vedo nuvole rosse e piene di incensi colorati
e profumati
quasi a volere un sangue rosso e mortale.


La mia testa tra le tue gambe
strette e barricate
odorano di te

Prego per te
prego perché tu non debba soffrire
prego per te
prego perché possa non inaridirti
prego perché quando non ce la faccio più prego
prego perché una briciola di questa vita è veramente importante

Una lacrima profonda
segna un solco vivo
Non ho lacrime e
nel frattempo trasporto a spalla un corpo ad occhi chiusi.

Il vuoto e vano rincorrere
sono noia
il silenzio della mente
produce l’impossibilità di continuare a pensarsi

Pensante è trascinarsi
anche se lentamente
per non giungere alla fine

Quasi che un foglio e una penna potessero liberare
li utilizzo per continuare
aspettando

Il giro di una giostra che porta
pensieri
sguardi
e mentre gira
vedi i petali di una rosa
e riesci ad apprezzarli
e ad accarezzarli
Una storia che fa sognare : ecco cosa sei
una donna che fa sognare : ecco cosa sei
Il faro, il mare e ciò che dopo verrà.

Ho visto
Ho visto tanti rincorrere donne che vendono
Ho visto

Vorrei continuare ad abbracciarti, ad amarti per sempre.
Vorrei scrivere su tutti i muri che sei importante.

La vita e' sogno
e la relta' e' fuori di me.
La vita e' sogno quando mi sveglio e piango.
La mia vita e' un brutto sogno

Quel suono è una serie di parole sconnesse
il cui significato è : ti amo

La grotta regina.
Le emozioni di questa mattina mi hanno riportato alle forti emozioni che noi siamo capaci di provare. Quei colori, tu ed io tra le nostre braccia, quell’attimo rubato alle tue paure.
Vorrei fossimo capaci veramente di riprenderci.
L’arroganza di qualche minuto prima si è dissolta in sguardi e voglie di cui abbiamo paura: io di perderle, tu di ascoltarle.
Vorrei continuare a sognare assieme a te.
Viviamoci . Io ti aspetto

Sei lo sguardo della mia vita.
Guardandolo lo vedo importante
Ogni volta che incrocio i tuoi occhi gioisco.
Non voglio ricordarli, voglio goderli baciandoli.
I tuoi occhi mi fanno pensare
che le loro carezze sono importanti
quanto le tue carezze
Mi sono accorto che oggi,
45 anni fa,
qualcosa ha deciso per me.
Oggi, un giorno non sereno della mia vita.
Comunque il miscuglio di ciò che vivo
con ciò che non ho mai vissuto
mi danno la possibilità
di guardare e vedere la luce.
Un bacio, una pacca, uno sguardo.
Nel silenzio confuso di un momento molto increspato
guardo silente e cupo un muro da cui
pendono
ricordi, voglie e speranze
che fiduciosi si proiettano sull’altra parete


Un pendolo scandisce battiti
vorrei .. . . .
vorrei ….

Spegnendo il desiderio abbiamo fatto il torto più grande !
E lo sappiamo !


Lo specchio rimanda immagini
che ripartano
L’importanza del desiderio provato è bello !

Chiudo gli occhi
e
vedo i tuoi occhi
Quel mare grigio davanti ai miei occhi
un arcobaleno spento
Un dolce bacio accarezzato
con le labbra che seguono le tue

Vorrei
Vorrei te
Vorrei te qui con me
Non voglio smettere di amarti
Annusando l’aria carica di odori particolari
sento il tuo
Sento e vorrei quel sapore acidulo e dolce
Vorrei te qui con me
Vorrei la tua morbidezza
e
con lei sentirci belli
E te che vorrei baciare

Ascoltando Fabrizio
le emozioni nascono
e
le immagini scorrono
e
i ricordi fanno
lacrime
il senso dell’inesistenza

Perché dovrei arrendermi
Perderti è morire
Vorrei

Quel passero dondola
e
la canna gioca dolcemente con lui
Vorrei toccare un liuto
che ti faccia ascoltare
la voglia di amare che c’è in noi
Dolcemente vorrei abbracciarti
e dirti ti amo

Ricordo
i tuoi seni
le tue cosce
il tuo ventre
i tuoi odori
i tuoi sapori
le tue dolcissime labbra
i tuoi abbracci
Ricordo
come si fa l’amore
Questo mare mi è testimone

Firenze

Quando, nella penombra di quella stanza
guardo
i tuoi occhi chiusi
i tuoi seni dolci e leggeri
il tuo risveglio dolcemente
Quando posso farlo
mi sento vivo
In quel momento
il mio sangue
gioca
con le mie voglie
e
mi addormenta dolce
facendo sentire
te
dentro di me

 

Non posso dirti

stanno trasmettendo . . .

sto pensando . . .

sto facendo . . .

non ho una zolla

non posso dirti …

Maria

non posso dirti

adesso

ti amo

per me il sole sorge e tramonta con te

 

Vento gelido                                 26-11-2006

lontano

riecheggia allegria

canti balli baci

mi ha sussurrato

il bene che ti voglio

 

Quell’albero

lontano e finto

messo a ricordare natale

triste e illuminato

nasconde

Quando a rimettere le emozioni

tra le nuvole è . . .

 

 

 

9-12-2005

 

Maledetta sia la donna che      

pensa di gioire

quando può avere un uomo

da congelare e scongelare

a suo piacimento.

Ne conosco una

il suo nome è maria

 

Non farti finta mamma

fatti la donna che sei

sentirai meno freddo

 

   Pagliarelli

Ho visto

file di uomini soli

sguardi amicizie

e complici

Musica canti

brusii e luci

senza telefonino

parole ?

i ricordi

dei figli della libertà

 

25-12-2005

Ho visto Calcutta

poveri

ma insieme

non acqua

non pane

ma insieme

 

Oggi ti ho risentito

tra le mia braccia

 

 

Una donna

una donna da amare

da stringere

da accarezzare

a cui dire

una donna

 

In questo silenzio

un fruscio

un’auto che passa

una lancetta che va avanti

una luce

tante cose ferme

muovo passi

e vorrei

 

Non farò più

nulla

per perderti

 

Ogni cattiveria ha un  prezzo

il tuo è alto

Al mattino bisogna provocare l’amore che c’è in noi e andare

 Ho “incontrato” Enzo Aprea”

  Si muore anche ballando sul pontile

 Una bella bocca è più di una dolce mano

“Se ti svegli la mattina e hai voglia di scrivere sei uno scrittore”

 

Forse riesco ad essere cattivo ma non ipocrita

 

 “Quando la vita  di questo mio corpo finirà, la vita continua”

 “Non è importante il colore del gatto, quanto che venga acchiappato il topo”                                                                                          (detto cinese)

 Sta notte ho sognato un macete

 25 : natività e morte

La morte è un’arma terribile

 

Sono stato in carcere

 

Se nei momenti importanti sei solo, devi fare i conti soltanto con te stesso. Questo vuol dire che . . .

 Scrivere e magia: è un’arma più potente di qualsiasi pugno. Io la userò

  

Questo tintinnio d’oggi

è un tintinnio lontano

E’ il vento che le muove

un vento d’oggi vissuto lontano

 

 Una musica non scritta

una musica che ho dimenticato

che conosco

che ho voglia di risentire

 Il giorno degli esami 28 giugno: che schifo !

 

“Abbracciami da dietro” a quanti anni si può chiedere ?

  

Per te che credi

quando non ci sarò più

a quel punto

dovrò decidere

se continuare ad amarti

o chiedere a Lui

che mi lasci il tempo di vendicarmi

 

Una strada

tante auto

musica serena

sonnolenza

un tuo sguardo lontano

mi mancano i tuoi sapori

mi mancano i tuoi odori

 

Adottare un figlio amando, fare la donna manager

 

Tra questi monti alberati

vorrei  fossi qui

mentre scegli di dire di no

Quando ho avuto la possibilità di incontrarlo, ho avuto anche la possibilità di incontrare la bestia.

Misurare l’arrivismo presuppone un metro particolare. Un metro che millimetro per millimetro offre la possibilità e l’opportunità di non riuscire a prevedere il sangue che di volta in volta esce dagli  intersisti che la punta acuminata della zotta ha prodotto 

 

Oggi ho buttato nella pattumiera la persona con cui ho iniziato a fare un figlio

 L’occhio legge le immagini più delle parole

 La storia di questo nostro mondo passa attraverso le guerre, l’ingiustizia, la possibilità di uscire dal buio

Sono morto se i miei “vorrei” rimangono tali

 Sbarre chiuse e celle chiuse – Vivrò nella mia mente, nel mio spirito

Cancelli chiusi . . . Celle chiuse

 Pensando alla mia vita, la confronto con quella degli altri e quando una lacrima scende la dono a chi amo

 Sadicamente hai realizzato un sogno; sì un sogno perchè la realtà è ben diversa. Sto per atterrare

 Il male che sai fare è dal profondo della tua malvagità; è la possibilità di distruggere coloro che non ti servono, bastardamente con me e con chi è morto (meno male per lui !), il gioco non ti è riuscito

 Il silenzio di una penna

scorre sul foglio

chiudi gli occhi

lo senti

guardi

lo leggi

 

L’ipocrisia è un omaggio reso dal vizio alla virtù

 Noi siamo i nostri ricordi

 El camino y nada mas;

caminate, no hay camino

se hace camino el andar   (machado)

Vorrei comunicare l’amore per la verità

Dedicato a chi vive

quando il gioco finisce

se non si butta giù

il mio non è un gioco

  Sento freddo

Il freddo che dentro scorre e che non ho mai provato

Il mare è increspato

Il cielo è grigio

Ho in mano il sillabario di prima elementare, 800 lire

Era l’ottobre 1956

Un anno triste

Un libro letto e vissuto, ridotto come il tuo Pinocchio

Disegni, disegni a colori

Grafia a mano e stampatelli

Fogli ormai vecchi e tristi che vorrei potessero essere visti da te

 

Nella penombra di quella stanza

i tuoi occhi chiusi

i tuoi seni dolci e leggeri

il tuo risvegliarti dolcemente

In quei momenti il sangue gioca

con le mie voglie e mi addormento

facendo sentire te dentro di me

  (4-11-1956)

Sei lo sguardo della mia vita

guardandolo lo vedo importante

Ogni volta che incrocio i tuoi occhi

gioisco

non voglio ricordarli

voglio baciarli

I tuoi occhi mi fanno pensare

e le loro carezze sono importanti

sono importanti le tue carezze

 

4-11-2001

Mi sono accorto che oggi, 45 anni fa,

qualcosa ha deciso per me

Oggi, un giorno non sereno della mia vita

Il miscuglio di ciò che vivo

con ciò che non ho mai vissuto

danno a me la possibilità di guardare

e vedere la luce

Un bacio, una bocca, uno sguardo

Nel silenzio confuso di un momento molto increspato

guardo silente e cupo un muro da dove pendono

ricordi, voglie, speranze

fiduciosi si proiettano sull’altra parete

 

Un pendolo scandisce battiti

vorrei

vorrei

  

spegnendo il desiderio

abbiamo fatto il torto più grande

e lo sappiamo

 

Lo specchio rimanda

immagini

riproducono l’importanza del desiderio provato

è bello

Da solo non mi basto

 Vincenzo : i pugni   18 marzo 2001

 La donna bisogna amarla, non capirla Oscar Wilde

 

 

 

 

 

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